DA INTROBIO A MONTE DI ROVAGNATE

Sei esperienze pastorali indimenticabili dal 1963 al 2013
(Giorgio De Capitani)

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Prezzo 10€ – on line sul sito dell’autore in versione .pdf
pagine 331

Formato: 13.5 x 20 cm
Stampato in proprio nel marzo 2015 presso Molgora Print – Olgiate (LC)

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Sembrerà un romanzo. Ma non lo è.
Tutto vero, dall’inizio alla fine, anche nelle virgole e nei punti.
Avrei dovuto mettere ogni tanto i tre puntini di sospensione, per far capire che le cose da dire erano tante altre.
Racconto una storia, che non è solo un’avventura piena di imprevisti, ma qualcosa di imprevedibile.
Come imprevedibile è la storia di una fede mai sazia di cercare.
E come imprevedibile è la storia di un ideale o di un sogno lì alla portata di mano, ma sempre oltre, e altrove.
Perché far rivivere ricordi che forse sarebbe stato meglio lasciar perdere?
Perché fare nomi e cognomi col rischio di mettere in cattiva luce delle persone, giudicandole senza averne il diritto?
Perché ricostruire una vicenda che forse Dio stesso avrebbe preferito che io dimenticassi?
Perché… forse… probabilmente…
I dubbi ci sono: è opportuno o no ricordare nomi e fatti del passato?
Meglio dunque non ricordare? Meglio perdonare e lasciar vivere senza creare ulteriori ferite?
Non saprei cosa sarebbe meglio. Non sono Dio per saperlo.
Ma neppure sono uno che sa dimenticare.
Dimenticare non è forse sfuggire alle proprie responsabilità, e permettere ad altri di cavarsela sempre a buon mercato
Nulla di vendicativo, comunque. Solo ricordi che vorrebbero far rivivere un passato ancora presente:
non solo nella memoria, ma nel cuore di chi crede che il presente vive di un passato che c’è ancora,
in tutte le sue debolezze umane e nella forza di un Dio che agisce nella forza di chi non cede al passaggio del tempo.
I puntini sottintesi dovrebbero riguardare anche tutte le mie debolezze, che magari dal libro sembrano
coperte da un forte carattere, apparentemente mai in difficoltà o in crisi.
Nessuno è così tanto forte da non essere altrettanto debole.
Mostrare le debolezze potrebbe anche apparire come una giustificazione o un elogio indiretto di una pseudo umiltà, altra maschera che copre quell’ignavia o quieto vivere che mette pietre sopra pietre su un passato ritenuto “inutile”, quasi una sfida al Dio della Storia, che non passa invano.
Giudicate questo libro come volete. Per me è stato facile ricordare e segnare su dei fogli, come è stato istintivo discernere i fatti secondo un criterio mio personale.
Ma, vi assicuro, non è stato facile ricordare e scrivere, senza soffrire.
E non mi sembra di lasciare il lettore in balìa di pagine rabbiose e fredde, insensibili come giudici implacabili, senza dare qualche emozione di quel pathos che traspare da ogni riga, anche in quei puntini di sospensione che avrei dovuto seminare, un po’ ovunque.
don Giorgio
Cereda, frazione di Perego (Lc)
marzo 2015
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Note sull’autore: Don Giorgio è nato il 18 aprile 1938 a Rovagnate (allora in prov di Como, ora di Lecco). “Sulla mia carta d’identità tuttora c’è scritto: “nato a Santa Maria di Rovagnate”. Allora, c’era già la fusione dei Comuni. Non erano, comunque, tali da poterli confondere nei confini, come oggi”. Il 28 giugno 1963 viene ordinato ministro di Cristo. E’ stato parroco delle parrocchie di Balbiano e Colturano per qualche mese nel 1983.
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Riferimento a Balbiano e Colturano: Capitolo BALBIANO CON COLTURANO – 1983 – Da pag. 54 a pag. 74